“Ci vuole più rispetto per i cittadini elettori soprattutto da un uomo delle istituzioni come si è sempre proclamato il sindaco di Arezzo”. Pur “nel pieno e assoluto rispetto della persona e della storia politica di Giuseppe Fanfani”, arriva oggi, durissima, la replica del mondo agricolo, Coldiretti, Cia e Confagricoltura, dopo l’attacco in forma di intervista ad un noto quotidiano cittadino, nella quale il sindaco di Arezzo contesta duramente le elezioni per il Consorzio di Bonifica e invita gli eletti a seguito del voto di sabato scorso a dimettersi.
“Ricordiamo al sindaco di Arezzo – affermano le associazioni di categoria dell’agricoltura – che sabato si è solo compiuto l’ultimo, positivo passo, della piena applicazione di una Legge dello Stato, tesa a favorire la tutela del territorio e la semplificazione del processo di attenzione alla gestione delle acque e quindi della bonifica”.
“Ciò che davvero stupisce e amareggia tutto il mondo agricolo”, chiamato con questo voto a dare un contributo importante alla gestione e tutela del territorio, è che “il massimo esponente delle istituzioni cittadine, invece di favorire e promuovere questo importante processo democratico e partecipativo nel senso della sussidiarietà – che rappresenta tra l’altro una delle basi del pensiero di riferimento del sindaco stesso - prima del voto abbia invitato i cittadini a disertarlo, e poi, dopo il voto - visto che, anche se con una partecipazione in parte limitata al voto, il Consorzio ha avuto la possibilità di prendere vita - abbia invitato i delegati liberamente eletti a dimettersi. Ci vuole più rispetto per i cittadini, per gli elettori che hanno deciso di partecipare alla competizione elettorale per dare un contributo alla tutela e alla gestione del territorio”.
Al voto era presente, “paradosso dei paradossi - evidenza il mondo agricolo aretino - anche un lista di sindaci del territorio aretino, colleghi di Fanfani che quindi non solo hanno considerato positivamente questa opportunità di riforma del Consorzio, ma hanno pensato ad una partecipazione diretta nella gestione dello stesso”.
Gli agricoltori ricordano che la legge che regola i Consorzi di bonifica parte dal principio costituzionale che garantisce e promuove la tutela del territorio. E’ una norma dello Stato applicata in tutte le regioni, non solo in Toscana, ed è frutto di un accordo ulteriore in Conferenza Stato-Regioni. E’ poi diventata una Legge regionale toscana approvata a larga maggioranza.
Si tratta di un provvedimento che semplifica il quadro degli enti, finora troppi e poco specializzati, che si occupano delle bonifiche, indicando nel Consorzio l’interlocutore unico per le questioni delle acque, Consorzio che non è più a nomina diretta ma che nasce a nuova vita attraverso il voto dei cittadini, chiamati a dare un contributo diretto per la tutela del territorio.
Da ricordare poi al sindaco di Arezzo, incalzano le associazioni che “rappresentanti di nomina comunale, provinciale e regionale all’interno del Consorzio sono comunque previsti dalla norma, e che quindi il Consorzio stesso, anche grazie alla strutturazione intelligente delle liste da parte del mondo agricolo e dei cittadini aretini che hanno voluto mettersi in gioco, avrà al suo interno un’ampia rappresentanza dei territori, delle vallate e dei luoghi più delicati dal punto di vista della tutela del territorio aretino”.
Tutela alla quale “le numerose sentinelle della natura, i coltivatori eletti nelle liste che hanno raccolto il consenso dei cittadini, daranno un contributo decisivo per competenza e attitudine al lavoro nelle campagne, un fondamentale surplus di professionalità grazie al quale il sindaco Fanfani - da sempre persona attenta alla tutela della salute dei cittadini e alla salvaguardia del nostro paesaggio – concludono Coldiretti, Cia e Confagricoltura - dovrebbe sentirsi tutelato anche dal punto di vista della sicurezza dei territori di sua competenza”.