Non nasconde l'entusiasmo il presidente della Provincia Roberto Vasai che ha voluto subito incontrare la stampa dopo l'annuncio che Arezzo rimarrà provincia autonoma. E' stato lui stesso a ripetere quanto accaduto questa mattina. Intanto il 6 novembre c'è la decisione della Corte Costituzionale sul ricorso presentato da varie regioni contro l'operazione del Governo, ma Vasai non è entrato in merito.
"Finalmente sono stati riconosciuti i numeri per quelli che sono. I dati certi sono quelli dell'Istat, rilevati a dicembre nel 2011. E per quanto riguarda i chilometri quadrati ne abbiamo settecento in più. Quello che a me preme, lo dice anche la Costituzione,è il fatto che i territori hanno una legittimità giurdica e politica se hanno un'omogeneità interna. Ed Arezzo autonoma lo è stata fin dal 1600" insiste Vasai.
"La nostra provincia ha raggiunto un'unità vera solo negli ultimi dieci anni. Grazie anche a modifiche alla viabilità che hanno reso più veloci i collegamenti con Arezzo. Nella difesa dela Provincia abbiamo difeso l'identità di questi territori. Non mi piace l'elezione indiretta, perchè allontanare i cittadini attraverso il voto è una perdita di democrazia. Ne abbiamo troppi di nominati. Mi auguro che questa norma sia cambiata. L'importante è che si dia autorevolezza e solo l'elezione diretta lo può fare. Il piccolo o il grande è una disquisizione ridicola, per le competenze delle province è meglio un terriotorio facilmente governabile" ribadisce senza indugi. Da gennaio le giunte verranno sciolte, resteranno solamente presidenti e consiglieri. A novembre 2013 è prevista una giornata elettorale per la nomina dei nuovi organismi.
E sugli ultimi mesi: "E' una battaglia che abbiamo condiviso. Hanno creduto in questo progetto tutte le forze economiche, politiche, il vescovo, i gruppi di cittadini. Ho sempre avuto al mio fianco il sindaco Fanfani, e non è scontato. L'assemblea alla Borsa Merci è stato il segnale di un territorio che ha dimostrato l'identità di questa provincia. Molti cìsindaci del Valdarno, seppur residenti in provincia di Firenze, si sono schierati a favore di Arezzo. Questa provincia non è stata matrigna con nessuno. Ce l'abbiamo fatta anche grazie al prefetto che con la sua lettera al Ministero ha fatto brecciae grazie ai dipendenti della provincia. Per quanto riguarda la Regione, dopo uno sbandamento iniziale, gli abbiamo fatto capire delle cose che talvolta presi dal nostro lavoro non capiamo" a chiude, quindi, un chiaro riferimento al Governatore che aveva creato scompiglio affermando di voler creare tre aree vaste con Arezzo accorpata a Siena e Grosseto. E poi ne parla direttamente: "Con Rossi aspettavo i fatti, ed i fatti sono arrivati".