Mugnai: “Chiediamo coraggio alla giunta del Comune di Arezzo: investa nella scuola dell'infanzia pubblica”. Genitori preoccupati: “Che succederà ai nostri asili tra 6 mesi?”

a cura della redazione
15/03/2014
Attualità
Condividi su:

Le scuole dell'infanzia del Comune di Arezzo al centro dell'attenzione della Cgil che insieme a genitori ed educatori comunali ha incontrato i giornalisti. Dopo la notizia che le scuole materne dell'Acropoli e del Pallanca non passeranno allo Stato, sale la preoccupazione per i 200 bambini coinvolti e per l'intero sistema scolastico che si basa su un sistema integrato finanziato soprattutto con soldi pubblici.
“Chiediamo al Comune di Arezzo che la scuola dell'infanzia pubblica sia una priorità, nel dibattito, nelle scelte politiche, nella programmazione – dichiara Alessandro Mugnai Segretario Generale della Cgil della provincia di Arezzo - Non sembra così al momento visto il caos organizzativo e di informazioni che circolano. Sono molti i contenuti che obbligatoriamente la discussione politica deve affrontare: l'importanza del mantenimento della scuola pubblica e del suo effetto di trascinamento rispetto ai soggetti privati verso il continuo innalzamento della qualità per il benessere pedagogico dei bambini e per il rispetto dei diritti dei lavoratori a vario titolo coinvolti.
Con questa presa di posizione vogliamo dare forza all'assessore alla scuola Barbara Bennati perché in giunta faccia sentire la sua voce e ponga sul tavolo le questioni impellenti da risolvere. Secondo noi ci sono leggi che proprio nel settore scolastico permettono di assumere in deroga al patto di stabilità, a questo punto si attendiamo una ed una sola scelta politica in favore della scuola pubblica, così saremo al loro fianco. A lei ed a tutto il consiglio comunale scriveremo una lettera aperta chiedendo un confronto alla pari, convinti che i margini di decisione siano in realtà più ampi di quelli che ci vorrebbero far credere.Vorremmo anche che i partiti politici che compongono il consiglio comunale prendessero posizione e si occupassero di questi temi strategici per il futuro della città e dei nostri bambini.”

Nel frattempo cosa è successo? Il tavolo di ascolto ha praticamente esaurito le audizioni di insegnati, genitori e dirigenti, qualche gamba di questo tavolo ha deciso di uscirne per evitare di rendersi complici di decisioni non condivise e questo è accaduto soprattutto quando  si è palesata la mancanza di volontà di programmare, entro i limiti di legge, assunzioni di educatori in graduatoria: “Siamo usciti dal tavolo interistituzionale di ascolto che sta facendo il Comune di Arezzo – hanno raccontato i rappresentanti degli educatori nella RSU Donella Gerioni e Pietro Rusconi - perché quella non è partecipazione, non è condivisione, non sono state date regole e margini entro i quali poter discutere per superare le problematiche attuali legate ai pensionamenti di 27 educatori nel prossimi tre anni. Alla fine la giunta deciderà in barba a tutti.”

Si rincorrono anche voci che non hanno né conferme né smentite e che gettano scompiglio tra i genitori: “Siamo sempre più preoccupati – hanno detto alcuni genitori intervenuti in conferenza stampa – non sappiamo cosa succederà tra 6 mesi nelle nostre scuole dell'infanzia, siamo mamme con esperienze anche con altri figli e diciamo con forza che gli asili nido e le materne del Comune di Arezzo funzionano ed hanno funzionato bene e vogliamo che continuino così. Non si può parlare di bambini spalmati, gli asili non sono scaffali ed i nostri figli non sono barattoli ed hanno bisogno di continuità con i loro educatori di riferimento.”

Leggi altre notizie su Arezzo Oggi
Condividi su: