Per usare un’etichetta giornalistica, Arezzo-Castelrigone è senza dubbio sfida tra deluse. Entrambe appaiate a 13 punti, e distanti altrettanti dalla vetta, si ritrovano a dover fare i conti con una classifica deficitaria rispetto alle ambizioni estive. Due squadre partite con l’ambizione di vincere il campionato, adesso in affanno e obbligate a vincere per risalire la china. Cucinelli, come Severini, ha cambiato allenatore (Giunti al posto di Bocchini) e messo fuori squadra alcuni big come l’ex amaranto Bricca e il difensore Bisello Ragno. Nonostante la difficoltà incontrate in questo avvio di stagione, il Castelrigone vanta una rosa di assoluto livello per la categoria. Giocatori come Coresi, Agostinelli, Tranchitella, Gai solo per citarne alcuni sono un lusso in serie D. Non sempre, però, la qualità, fa rima con successi.
L’Arezzo dal canto suo arriva a questa sfida reduce dalla prestazione gagliarda di Todi. Bacis conferma il 4-4-2. In difesa recuperato Pecorari, mentre a centrocampo, nella zona nevralgica agiranno, gli under Stufa e Zurli con Bozzoni e Gentili sulle fasce. In avanti ancora la coppia Martinez-Bianchini.
Il tecnico amaranto sta cercando di tenere il gruppo lontano dalle vicende extracalcistiche: “Ci alleniamo in settimana e lavoriamo al meglio in previsione della domenica – ha spiegato in conferenza stampa - Giocare palla a terra e mettere in difficoltà gli avversari. Le questioni societarie non ci devono interessare. Vogliamo il bene della città e per questo scenderemo in campo per vincere”. L’aspetto tecnico però rimane il principale: “Il Castel Rigone ha sempre un’ottima squadra come ogni anno, quest’anno si sono rinforzati ancora di più. Sono in difficoltà? Noi guardiamo in casa nostra cercando di fare il meglio. Giovedì ho ripreso la squadra, ma in poco tempo è difficile cambiare le cose, ci vuole buona volontà e tanto lavoro. Abbiamo una squadra tra le più giovani del campionato al momento”. La palla a terra come concetto di base: “Dal mio punto di vista anche chi mormora allo stadio ha il diritto di dire quello che vuole, ma i ragazzi hanno bisogno di essere aiutati fino al 90, soprattutto i giovani. Assisto a partite anche internazionali nelle quali si gioca con il portiere, dobbiamo avere una filosofia ed un concetto di gioco. Se qualcuno ha voglia di criticare il gioco deve criticare l’allenatore, non i giocatori”. Una squadra, quella che scenderà in campo molto giovane: “Anche domenica hanno giocato 5 giovani, l’anno scorso 6. Non è un problema, chi scende in campo merita a prescindere dall’ età anagrafica. Se avessimo un centrocampista esperto potremmo giocare con il trequartista cambiando modulo, passando al 4-3-1-2. Abbiamo pochi giocatori disponibili, faremo di necessità virtù”.