Nel centro cittadino ci sono sempre più mendicanti. Negli ultimi giorni, poi, sono aumenati in maniera esponenziale. Si appostano, e questo da tempo, alle casse dei parcheggi chiedendo qualche spicciolo dei resti delle macchinette. Di solito, in questo caso sono stranieri. Come anche quelli che chiedono le monete fuori dai supermercati. In genere ragazzi di colore. Prima vendevano fazzolettini, o indicavano i posti vuoti, adesso chiedono i soldi. Mendicano, come accade in centro dove a fare le elemosina sono soprattutto donne. Rom, almeno a quanto raccontano gli abiti che indossano. Lunghe gonne, capelli raccolti giù per la schiena. Sono anche in la con gli anni. E chiedono ai passanti qualche spicciolo. Poi ce ne sono un paio che travestite da mimo, abito tutto bianco e faccia dipinta dello stesso colore, con un piattino in mano tentano di farsi dare qualcosa dai passanti. Durante la giornata percorrono tutto il centro, dalla parte bassa del Corso fino su al Duomo. Fermano aretini, turisti, ragazzi in gita. Chiunque pur di conquistare qualche moneta. Ed anche qualche clochard con un cartello in cui chiede aiuto, accompagnato di solito da cani, sta seduto lungo il Corso rivolgendo il proprio appello ai passanti.
Sul fenomeno l'opinione pubblica si divide. "Non è possibile. Disturbano anche fuori dalla chiesa" dice una signora uscita dalla messa a Sant'Agostino. "Sono aumentati a dismisura" commenta la giovane Francesca. "Sono insistenti. Non mi sento tranquilla" le fa eco un'amica. Ma c'è anche qualcuno che non si sente nè minacciato nè disturbato: "A me non danno fastidio. Gli dico di no o gli do qualche spicciolo e finisce qui". Comunque la si pensi fatto sta che con il passare del tempo la presenza di mendiati anche ad Arezzo è cresciuta. Di certo i numeri non sono quelli delle grandi metropoli ma in proporzione ce ne sono veramente molti.