Sono stati comunicati questa mattina i risultati del rapporto sulla procedura di V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) presentata da PowerCrop, relativi alle considerazioni sul progetto della centrale a biomasse di Castiglion Fiorentino.
Il Comitato per l’inchiesta pubblica, costituito alla presidenza dal dott. Gabriele Chianucci, dall'Ingegner Alfonso M.F. Andreatta, esperto di politiche industriali, e dalla dottoressa Elisabetta Chellini dell’Ispo (Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica) per gli aspetti sanitari, ha presentato ufficialmente le proprie conclusioni ieri sera all’interno del palazzetto dello sport di Castiglion Fiorentino, e questa mattina in Provincia.
“Abbiamo espresso una valutazione positiva, è stato un lavoro molto intenso – ha affermato il Presidente del Comitato per l’inchiesta pubblica, il dott.Gabriele Chianucci-. In questi quattro mesi abbiamo dovuto ristudiare tutto il progetto per capire dove i cittadini ci stavano chiedendo attenzione. Positiva anche la partecipazione dei cittadini che con grande rigore hanno presentato alcune centinaia di domande, tutte meritevoli di approfondimento. Una partecipazione che poi si è espressa nelle risposte che la società ha dato, e quindi nel nostro rapporto finale. Un lavoro lungo e faticoso, che riteniamo molto positivo per informare i cittadini e contribuire in sede di conferenza dei servizi a chiarire quali sono le preoccupazioni degli stessi.
Noi consegneremo il rapporto in settimana. La procedura adesso passa alla conferenza dei servizi, che è un organo della Provincia, che in previsione sarà verso il 15 ottobre, il termine che ha chiesto PowerCrop per rispondere ad altri quesiti. Entro il 15 dicembre concluderà il proprio lavoro con il giudizio finale sull’approvazione o meno della procedura di via e sulla eventuale autorizzazione dell’impianto.”
”Come tutte le questioni che riguardano l’ambiente e l’impatto su di esso abbiamo una serie di temi che sono tra di loro interconnessi e molto ampi –ha dichiarato l’Ingegner Andreatta-. All’interno del documento finale prodotto dalla commissione ci sono almeno 17 temi diversi, tutti oggetto di valutazione da parte del Comitato che ha sintetizzato le istanze emesse nel corso dell’udienza. Su ciascuno di questi temi il lavoro del Comitato si chiude con una serie di suggerimenti che dovranno essere tenuti in considerazione nell’ambito della procedura di V.I.A. che porterà poi al giudizio definitivo di compatibilità dell’impianto. I temi sono molto vari, dalla questione della localizzazione alla sostenibilità economica, e più specificatamente, dalle emissioni in atmosfera all’impatto sul paesaggio. Sarà dunque necessario fare degli approfondimenti, tenendo conto anche dei suggerimenti che sono venuti fuori grazie all’apporto dei cittadini.”
Alla domanda su quanto influiscano i famosi ‘incentivi verdi’, l'Ingegner Andreatta ha risposto: “Il tema della sostenibilità economica non è che indirettamente oggetto di valutazione nell’impatto ambientale. Una delle paure dei cittadini è che vari il tipo di alimentazione dell’impianto. Degna di ulteriori approfondimenti potrebbe essere un’analisi di rischio che consenta di valutare la eventuale variazione del tipo di alimentazione dell’impianto. Un altro aspetto chiarificatore su questo tema, sarebbe di valutare in prospettiva futura un’eventuale diminuzione dei ‘certificati verdi’, ovvero chiedersi cosa potrebbe succedere, se non ci fossero più questi incentivi…”
Quanto hanno influito le valutazioni anche dei cittadini e dei Comitati in merito al possibile danno ambientale dell’impianto, nel vostro responso?
Dott.ssa Chellini: ”Abbiamo ascoltato cittadini e Comitati, poiché tra essi vi sono persone informate, con un livello culturale elevato, sarebbe stato impossibile non ascoltare sia le indicazioni tecniche che le preoccupazioni delle persone che abitavano nella zona. Li abbiamo ascoltati, tenendo in considerazione le loro richieste, i documenti, le domande, come anche le osservazioni giunte dagli Enti che partecipano alla conferenza dei servizi.”
Secondo i dati regionali di Ispo “Ogni anno vengono diagnosticati tra i residenti in Toscana circa 25.000 nuovi casi di tumore (nell’età 0-84 anni) mentre 11.500 decessi riconoscono un tumore come causa.” (www.ispo.toscana.it)
Quanto sono determinanti a tal proposito la qualità dell’ambiente e dell’aria che respiriamo in relazione ai vari processi di incenerimento?
Dott.ssa Chellini: “Sicuramente gli studi fatti negli ultimi anni hanno aumentato la mole di informazione sui possibili impatti sulla salute legati all’incenerimento dei rifiuti, come anche dei processi di combustione derivati dal traffico automobilistico. Devo dire che gli studi fatti fino ad oggi vanno a cogliere quelle che sono le criticità, come la dispersione degli inquinanti che è maggiore là dove le emissioni sono più consistenti. In questo caso infatti l’azienda è tenuta a fare delle stime sull’impatto dei possibili inquinanti che possono essere emessi dopo la fase di combustione. Ovviamente è una stima, ed è considerevole, perché dei livelli bassi di inquinanti che possono rimanere, persistere, accumularsi nei vegetali e negli animali, entrando nella catena alimentare umana, possono essere importanti. Su questo appunto abbiamo chiesto stime, come anche era stato fatto presente dagli Enti pubblici in fase di conferenza dei servizi.”
Una soddisfazione condivisa dal Presidente della Provincia Roberto Vasai: “è stata un'esperienza anche difficile, ma i risultati vanno nella direzione giusta. Volevamo il coinvolgimento della nostra popolazione insieme a esperti di settori strategici e importanti, perché su salute e ambiente è necessaria davvero la massima attenzione.”