Inizia domenica il Festival del Cinema Sociale. Il primo appuntamento è alle 21 al Teatro Pietro Aretino, con ingresso libero fino a esaurimento posti, è con il primo dei cinque finalisti della sezione film, "Et in terra pax" (2010) di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, che saranno presenti alla proiezione. Girato a Roma nel quartiere Nuovo Corviale con soli centomila euro, "Et in terra pax" è stato presentato alle Giornate Speciali degli Autori della 67ma Mostra di Venezia e in oltre cinquanta festival di tutto il mondo, e ha ricevuto una menzione speciale ai Nastri d'Argento 2010. L’estrema periferia romana fa da sfondo a tre storie attuali di marginalità giovanile: Marco, dopo cinque anni di carcere, torna a casa deciso a vivere una vita normale ma si ritrova di nuovo a spacciare cocaina; Sonia, studentessa universitaria, lavora nella bisca di Sergio, vorrebbe studiare, rendersi indipendente ma deve fare i conti con troppi problemi; Faustino, Massimo e Federico, diversi fra loro, sono legati da un’amicizia che li fa sentire invulnerabili. Selezionata dal direttore artistico Alessio Boni tra tutti i film pervenuti, la cinquina dei finalisti è composta da sole opere prime che tratteggiano con particolare sensibilità altrettanti temi e questioni che riguardano la vita e la realtà del nostro Paese, con risvolti sociali importanti. Le altre quattro pellicole in concorso sono, in ordine di proiezione (inizio ore 21): lunedì 18 novembre "Pulce non c'è" di Giuseppe Bonito; martedì 19 "Salvo" di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza; mercoledì 20 "Miele" di Valeria Golino; giovedì 21 "La città ideale" di Luigi Lo Cascio. La Giuria Popolare - coordinata dall'associazione The Dreamers e composta dai detenuti del carcere di Arezzo e dagli ospiti della casa di riposo Fossombroni (con voto a maggioranza), da studenti universitari e delle scuole superiori e da esponenti del volontariato e della cultura - dovrà indicare il Miglior Film e i Migliori Interpreti maschile e femminile. Ma c'è una importante novità : in via eccezionale, alla Giuria Popolare è affidato quest'anno anche il compito di indicare il premio alla Migliore Sceneggiatura, la cui scelta è prerogativa del Premio Franco Solinas nella persona del suo direttore artistico e vicepresidente Annamaria Granatello. Dal momento che la sceneggiatura di uno dei cinque film finalisti - "Salvo" di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia - ha ricevuto una menzione speciale al Premio Solinas 2008, Annamaria Granatello ha onorevolmente deciso di "fare un passo indietro e, d'accordo con il direttore artistico Alessio Boni, rimettere il verdetto alla Giuria Popolare". "Questo gesto - sottolinea Annamaria Granatello - vuole rendere alta la parola Libertà e valorizzare la funzione del pubblico".
VENERDI 22 NOVEMBRE L'EVENTO SPECIALE PER LE SCUOLE
IN COLLABORAZIONE CON LA POLIZIA DI STATO
E I TRE DOCUMENTARI IN CONCORSO

