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Cyberbullismo, pedopornografia on line: fenomeni anche aretini. Sestini "Tenere alta la guardia"

Sempre più adolescenti coinvolti nei rischi della rete. Ed anche i genitori devono stare molto attenti

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Cyberbullismo, siti e social network che uccidono, esistenze tormentate da commenti e foto sfuggite dal proprio controllo. Un fenomeno molto diffuso, ed altrettanto dibattuto, che non risparmia neppure Arezzo. Solo qualche mese fa è stata chiusa una pagina, "bruttimusi.com", messa in piedi da alcuni ragazzini che usando scatti di studentesse che conoscevano, (immagini pescate da internet), avevano realizzato fotomontaggi per schernirle ed offenderle. E' stata la madre di una giovanissima, finita sua malgrado nell'assurdo gioco dei suoi coetanei, ad accorgersi che qualcosa non andava. Da lì una segnalazione alla polizia postale aretina, che ha oscurato il sito. Una storia come ce ne sono tante altre. Basta aprire Facebook per leggere sulle bacheche di giovanissimi offese, commenti spinti, immagini oltre i limiti.
D'altra parte la rete supera i confini locali ed anche nazionale. Internet consente di conoscere il mondo ma mette anche gli adolescenti da soli di fronte al mondo. Spesso i genitori non hanno neppure una minima parte delle conoscenze informatiche che possiedono i ragazzini. E così, sia ad Arezzo, che negli altri Paesi navigare on line rappresenta un pericolo reale. Stessa situazione pure per i piccolissimi. Spiega Grazia Sestini, garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Toscana: "Spesso si mettono le foto dei figli, di pochi mesi, on line per appagare l'orgoglio di genitori. Sono immagini che li ritraggono durante il bagnetto, o al mare, o mentre giocano. Ecco non è escluso che questi scatti finiscano in siti di pedopornografia, con sede magari in Paesi lontanissimi, e che entro breve vengono chiusi. Ma a quel punto la foto è già diffusa. Anche ad Arezzo è necessario smettere di pensare che qui non può accadere. Internet va oltre i nostri confini".

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