Lo studio sui dati epidemiologici relativi a come si vive nelle aree di Badia al Pino, Quarata e San Zeno aveva evidenziato qualche giorno fa dati non difformi da quelli presenti in altre zone toscane. Un rapporto che non ha convinto il comitato sorto in Valdichiana ma neppure alcune forze politiche che hanno sollevato dubbi a proposito. Domani sera un'assemblea di cittadini presso la sede comunale di Badia al Pino alle 21,30 farà il punto a Badia al Pino della situazione. Tutto era partito, ricorda il comitato, dalla delibera n. 154 del 15.2.2010 con la quale la giunta regionale aveva approvato un piano mirato di “studio di popolazione nei comuni di Civitella in Val di Chiana ed Arezzo in relazione all’esposizione a fattori di inquinamento ambientale”. Tale piano, di durata annuale ed elaborato dalla USL 8 come capofila, era stato finanziato con la cifra di circa 200 mila euro. “Diciamo subito – scrive Marcucci della Lista civica per Civitella a animatore del comitato – che i risultati presentati evidenziano dei punti critici che ci preoccupano e che sono in netto contrasto con il titolo del recente comunicato stampa della stessa ASL 8. In particolare dallo studio emerge che nella popolazione di Civitella vi è una significativa presenza di metalli pesanti (argento, mercurio e cadmio); mentre nei campioni di miele prelevati nel territorio di Civitella è emersa una presenza di nichel. Lo studio pare che, in alcuni casi, arrivi ad escludere una correlazione positiva fra la presenza dei suddetti metalli pesanti nella popolazione e la ricaduta degli inquinanti della Chimet. Anche l’aspetto delle leucemie ci sembra trattato non sufficientemente bene. In particolare lo studio epidemiologico si ferma solo all’anno 2009; a tal proposito recentemente è stata fatta avere una comunicazione riservata alla azienda ASL contenente una, purtroppo lunga, serie di nomi di soggetti deceduti o ammalatisi di leucemia proprio negli ultimi 3 – 4 anni. A tale comunicazione si attende ancora una risposta esauriente- conclude Marcucci”.