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Qualcuno ha qualcosa da imparare, ma ne avrà mai l'umiltà?

L'opinione de' Botoli

a cura della Redazione
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Ieri si è chiuso il Mix Festival, e Cortona ha vissuto una delle feste più memorabili che potrà mai ricordare. Non solo l'incontro pubblico con Roberto Saviano, ai giardini pubblici di Piazza Mitterand, ma soprattutto Jovanotti in Piazza Signorelli la sera. E non solo li, perchè anche altre piazze erano strapiene grazie a dei maxischermi. Ad Albergo, comune di Civitella, poco meno di un mese fa si è volto, e ben organizzato, Arezzo Wave 2013. Certo, non è stato l'Arezzo Wave degli anni storici dello stadio, ma è stata una edizione ottima, con ottimi numeri e ottima organizzazione. A Castiglion Fiorentino invece, non hanno perso l'occasione di organizzare e ospitare il Premio Fair Play 2013, che quest'anno non sarebbe stato ospitato da Cortona. Anche per Castiglioni una grande vetrina, voluta e ben promossa dal comune.

E Arezzo? Ah, no, ma a Arezzo c'è Icastica! E sticastica! Parliamoci chiaro, queste parole lasceranno il tempo che trovano, perchè ad Arezzo Via Dell'Umiltà non c'è, e comunque sarebbe solo una via e non un modo di essere e vivere. Ad Arezzo, contro tutto e contro tutti, abbiamo Icastica. Le opere sono qui da due mesi e ci resteranno per tutto agosto, e oltre alle opere ci sono stati anche gli eventi, come Skin, la Rossellini, la Guerritore... Icastica ha avuto un unico risalto, quello delle polemiche e dei flop. Skin, è stato uno spettacolo pietoso. Non quello dell'artista, ma quello del vuoto totale che l'ha accompagnata; tenendo conto, tra l'altro, che se era stato liberato l'intero parcheggio dell'ex Cadorna, c'era chi si aspettava di averne bisogno, di tutto quello spazio. La Rossellini e il suo "Green Porno" hanno avuto risalto solo per le polemiche innescate dal Vescovo Fontana, e piuttosto sterili; anche per lei, comunque non più di due o trecento persone. La Guerritore, stesso discorso, con la differenza che le polemche invece che il vescovo le hanno fatte i fotografi, che non sono stati autorizzati a fare foto dello spettacolo, in palese violazione del diritto di cronaca, ma il comune ha chinato la testa alle pretese di questa artista, e impedito di lavorare a chi doveva documentare.

Icastica: ma i numeri? I numeri veri? Non ci serve di averli, quelli ufficiali, per sapere che i numeri di Icastica sono da piangere, un diluvio universale, un flagello di Dio. Basta andare in giro per Arezzo per sapere che i numeri di Icastica sono un bagno di sangue, e che l'opinione dei cittadini su Icastica è difficilmente pubblicabile, se richiesta. L'unico spettacolo che ha attirato un bel pò di gente dell'estate aretina, ed è stato un vero successone, è stato "Gnicche, brigante gentiluomo", organizzato nella stessa Piazza San Domenico e sullo stesso palco di Guerritore e Rossellini. Li si, che il riscontro del pubblico è stato di altissimo livello, ma li l'amministrazione non c'entrava molto, né come idea, né come organizzazione, né come realizzazione.

Forse qualcuno avrebbe bisogno di imparare dai comuni della provincia, o dalle associazioni private, come si deve fare attività per i cittadini e contemporaneamente promozione del territorio. Non basta, infatti, spendere dei soldi (molti, troppi) e "comprare" dei pacchetti pronti da mettere in mostra e avere successo. Bisogna aver capito il target, saperlo attirare, sapersi promuovere, e sapersi presentare in pubblico, con umiltà. E bisogna, soprattutto, avere l'approvazione preventiva di tutte quelle componenti che, nel caso di Icastica, il comune non ha interpellato, ma cooptato. Che non è la stessa cosa. Ma nell'amministrazione aretina, pare, l'umiltà sta solo in una Via... che ad Arezzo nemmeno c'è!

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