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Treno del Casentino, viaggio tra polvere e vetri oscurati da una patina nera

Le condizioni dei vagoni, ormai da anni, non si distinguono per l'ottima igiene. Anzi

a cura della Redazione
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Diventa difficile anche capire a quale stazione ferroviaria si stia arrivando dato che la maggior parte dei vetri dei finestrini sono ricoperti da una patina nerastra e marrone. Abbassare poi la tendina è un’impresa decisamente da coraggiosi, dato che l’impugnatura al margine è appiccicosa, e chissà cosa ci è spalmato sopra. Probabilmente è il risultato di un mix tra mesi, o forse, anni di polvere che si è andata accumulando, e tutto ciò che si portano dietro mani di migliaia di persone. Questa è solo un’immagine istantanea, ma che descrive perfettamente i finestrini dei treni per il Casentino, quelli vecchi, non il moderno Vivalto.
E purtroppo più la situazione viene denunciata e più rimane la stessa, oramai da tempo. I vagoni sono frequentati ogni giorno da centinaia di passeggeri. C’è chi lo usa per lavoro, chi per andare a fare acquisiti e visite, ed in particolar modo gli utenti maggiori, per nove mesi all’anno, sono gli studenti.
Mentre da una parte il biglietto raggiunge prezzi sempre più alti, ad oggi la tratta Arezzo-Bibbiena costa ben 3,60 euro, i passeggeri continuano a lamentare le pessime condizioni igieniche dei convogli.
Perché non solo i finestrini sono in stato precarie, sia all’interno che all’esterno, ma anche pavimenti e sedili non sono da meno. A terra si ammirano ammassi di polvere, che hanno probabilmente una lunga storia, briciole e cartacce. Ci sta che i vagoni non vengano puliti ad ogni corsa, ma la maggior parte di ciò che si vede sul pavimento e sotto ai seggiolini “affonda le radici nel tempo”. Passiamo quindi alle sedute. Sono in velluto ed il colore originale è quasi sbiadito, qualche buco in qua ed in là ed una patina sopra ha ammazzato per sempre la brillantezza delle tinte, lasciando spazio sicuramente a migliaia di piccoli, quanto invisibili ad occhio nudo, invasori. Anche l’odore di chiuso, peggiorato dal riscaldamento quasi soffocante rende il viaggio ancor più estenuante, soprattutto nelle ore di grande affollamento.
Certo la situazione dei treni italiani è la stessa un po’ ovunque. Però casentinesi ed aretini chiedono veramente da troppo tempo di poter viaggiare in vagoni puliti. In fondo il biglietto lo pagano, ed ogni anno diventa addirittura sempre più salato. Conclude la mamma di un ragazzino che spesso usa il treno “Il servizio dovrebbe essere perlomeno adeguato, dato che tiriamo fuori i soldi per usarlo”. Una battuta ripetuta nel tempo da centinaia e centinaia di utenti. Però i sedili, i vetri, ed i pavimenti subiscono sempre più l’assenza di cure e l’usura del tempo. Questo resta l’unico dato di fatto.

SOTTO LE FOTO SCATTATE IERI MATTINA

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