"Che amarezza, prendere atto che certi comportamenti non sono prerogativa solo di chi frequenta i palazzi e la politica romana, ma anche qui ad Arezzo, in casa nostra, c'è chi non ha esitato a cambiare casacca tradendo programma ed elettori. Alle ultime elezioni amministrative UDC, FLI e API si presentarono come Terzo Polo e indicarono Luigi Scatizzi quale candidato alla poltrona di sindaco. Si ricorderà che il nostro raccolse pochissimi voti che, se non sommati alle tante preferenze di Vettese, primo dei non eletti, non avrebbe rappresentato il Terzo Polo in Consiglio Comunale" questo dichiara Gerardo vettese, primo dei non eletti del Terzo Polo.
"Già il Terzo Polo perché il nostro era lì grazie a quei cittadini che hanno contrassegnato questo simbolo certi che il candidato avrebbe dato corso al programma elettorale. Fiducia mal riposta visto che in questi due anni ha solo adottato una politica di appoggio come stampella alla maggioranza, quando invece il suo ruolo era quello di opposizione ed oggi, con una giravolta degna del miglior clown, dimentico di chi lo ha portato a sedere sugli scranni di Palazzo Cavallo dà vita al gruppo Popolari per Arezzo. Un cambio di casacca che tradisce, senza se e senza ma, il mandato datogli dagli elettori. A questo punto non rappresentando più il Terzo Polo e gli elettori che lo hanno votato il consigliere Scatizzi ha lèobbligo di rassegnare le dimissioni perché non è legittimato a sedersi in Consiglio comunale. In Consiglio siede chi riceve il mandato dai cittadini tramite consultazione elettorale. Ad oggi non risulta che Popolari per Arezzo abbiano ricevuto dai cittadini alcun mandato" conclude.
