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INTERVISTA a Davide Carfora

Arezzo si è risvegliata sotto la neve questa mattina, e mister Mezzanotti ha fatto allenare la squadra sul campo Lebole, dove il manto bianco si è sciolto via via che i ragazzi si allenavano. Il freddo faceva da padrone, ma schemi e possesso palla sono stati provati e riprovati ugualmente. La stagioone invernale, ormai arrivata, accompagnerà gli amaranto per i prossimi mesi, ed è bene che i giocatori facciano l'abitudine alle temperature rigide e ai campi pesanti

Al termine dell'allenamento, la consueta conferenza stampa di un giocatore del mercoledì, è stata l'occasione per parlare con Davide Carfora. Il centrocampista amaranto in realtà non si era allenato per effettuare degli esami strumentali che verificassero la sua condizione, ed è poi venuto in sala stampa per l'incontro con i giornalisti: Davide ha le idee chiare sulla situazione dell'Arezzo. La squadra può e deve dare di più, e manca solo l'ultimo gradino per diventare davvero vincenti. Il paragone, quasi scontato, è con il Pontedera che due anni fa soffio la promozione all'Arezzo con una continuità incredibile di risultati. Carfora era allora pedina essenziale dello scacchiere di Masi, e oggi ha analizzato anche i goal da calcio da fermo. Imputa il minor numero di reti da calcio piazzato, rispetto al Pontedera di due anni fa, solo alla minor conoscenza fra i giocatori, dato che l'Arezzo di quest'anno è stato quasi interamente rinnovato. Per la gara col Foligno, pur vedendo l'importanza della gara in se e del contemporaneo incrocio fra Pistoiese e Pianese, Carfora pensa che sia un impegno importante da vincere, ma non ancora decisivo per il campionato. Il girone di andata non è ancora finito, e il campionato sarà lungo ancora, soprattutto adesso che è davvero arrivato l'inverno