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I reati contro la pubblica amministrazione

La seconda parte del tema iniziato la scorsa settimana dall'avvocato Iacopo Gori

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Proseguiamo nell’analisi dei reati contro la pubblica amministrazione. Seguendo l’ordine del codice, troviamo l’abuso d’ufficio, interamente riformulato nel 1997, il quale punisce chi, violando leggi o regolamenti oppure omettendo di astenersi in presenza di un conflitto di interessi, procura intenzionalmente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o arreca un danno ingiusto. La pena è fino ad un massimo di tre anni di reclusione. L’articolo 328 del codice prevede il reato di rifiuto od omissione di atti d’ufficio, quando il pubblico ufficiale indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, invece, dovrebbe essere compiuto senza ritardo. Analogamente, è punito, sebbene con pena di gran lunga inferiore, colui che, ricevuta formale richiesta scritta di adempiere ad un atto del proprio ufficio, non vi provveda entro trenta giorni dalla ricezione della stessa. Passando ai reati che vengono commessi sempre contro la pubblica amministrazione, ma questa volta dai privati, troviamo innanzitutto quello di violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale per costringerlo a fare un atto contrario ai suoi doveri, ovvero per fargli omettere un atto del suo ufficio. Vi è poi la resistenza a un pubblico ufficiale, quando la violenza o la minaccia sono finalizzate più semplicemente ad opporsi ad un atto compiuto da un pubblico ufficiale. Proseguendo ancora, troviamo il reato di oltraggio a un magistrato in udienza, quello di millantato credito (commesso da chi vanta credito presso un pubblico ufficiale per guadagnare su questa attività di “mediazione”), quello di abusivo esercizio di una professione per la quale è richiesta un’abilitazione dello Stato, quello di violazione dei sigilli apposti per assicurare la conservazione o l’identità di una cosa. Per ultimo, è da ricordare anche il delitto di turbata libertà degli incanti, commesso da chiunque, mediante violenza, minaccia o altri mezzi fraudolenti, impedisce o turba una pubblica asta. Scrivete e mandate le vostre domande all'avvocato Gori all'indirizzo mail redazione@arezzooggi.net o sulla nostra pagina Facebook
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