Talmente finto da essere vero. Ovvero come uscire da Teheran in piena contestazione anti-americana senza dare nell’occhio pur essendo americani. “Argo” è il titolo del copione di un film di fantascienza che non sarà mai realizzato ma che servirà ad aiutare sei diplomatici americani rimasti intrappolati nella casa dell’ambasciatore canadese che li ospita a rischio della sua vita e di quella di sua moglie. Li rintraccia Tony Mendez, agente Cia specializzato in “esfiltrazioni” ovvero l’allontanamento di ostaggi dal luogo dove vengono tenuti prigionieri. L’impianto è vero, su questo si innesta il lavoro di Ben Affleck regista e attore che forgia un film dinamico, scevro da sentimentalismi e molto scorrevole. La regia è attenta a non cedere in cadute di stile, non lascia spazio a retorica anche se il finale è ovviamente epico, un finale diverso non avrebbe mercato negli Usa. La tensione però è palpabile, lo spettatore, alla fine, si sente coinvolto e sulla manetta del pilota “Swiss air” si fermano un po’ tutti i cuori per una frazione minima di secondo. Poi il relax. “Argo” segna un passaggio decisivo nell’evoluzione di Ben Affleck, già Oscar nel 1998 per la sceneggiatura stesa a quattro mani con l’amico e collega Matt Damon di “Will hunting, genio ribelle”, da un cinema di “qualità” ad un “ottimo” cinema capace di rivisitare l’attualità guardandola dall’obiettivo della telecamera senza coinvolgimenti eccessivi. Piace molto il doppio piano delle due realtà, verità storica e finzione cinematografica che si intrecciano di continuo nel film. Ad un certo punto il produttore dice a Tony Mendez/Ben Affleck: “hai paura di Khomeini? Allora non hai mai avuto a che fare con il sindacato sceneggiatori di Hollywood”. Per finire una citazione sugli attori. Tutti molto bravi, scelti con scrupolosa attenzione alla fisionomia dei veri protagonisti della vicenda. Uno su tutti John Goodman, straordinario caratterista, ricordato come protagonista dei “Flinstones” e sicuramente una spanna sopra gli altri in coppia con Alan Arkin, insuperabile nel ruolo pungente e disincantato di Lester Siegel

