Il dibattito sull'Eden sta diventando infuocato. E questo sicuramente è un bene perchè significa che il tema è sentito e che, a cuor leggero, non si vuole rinunciare a un punto di aggregazione sociale e culturale importante come il cinema d'essai aretino. Da più parti si alzano appelli per salvarlo, per evitare che diventi davvero un paradiso perduto. L'ultima nota, dopo l'intervento dell'assessore regionale Cristina Scaletti, arriva dall'Idv di Arezzo. "L’ultimo baluardo del cinema di qualità, sala che da sola proietta gran parte delle pellicole d’essai, ovvero quel tipo di cinema rivolto a chi delle opere cinematografiche privilegia aspetti che vanno oltre il mero intrattenimento, come, ad esempio, il valore artistico, formale, di sperimentazione, oppure di impegno sociale, che altrimenti non troverebbe posto in una multisala, specializzata in pellicole per il grande pubblico" - scrive l'Italia dei Valori che prosegue -  lanciamo un appello alla proprietà dell'Eden, alle istituzioni, agli imprenditori e a tutti i cittadini che non vogliono perdere anche questo ultimo angolo culturale nel cuore della città". Da segnalare che, al grido di dolore partito da Arezzo, hanno già aderito la già citata Cristina Scaletti e il consigliere regionale Marco Manneschi che molto si sono battuti in Regione Toscana per evitare la chiusura dei piccoli cinema,  l'assessore provinciale al Bilancio Piero Ducci e il consigliere
	comunale Roberto Barone. "Tenere un cinema, o un cineclub, aperto significa - conclude l'Idv - costruire presente e futuro, significa costruire città e collettività, valori e società". E anche noi ci uniamo a questo tema forte, per evitare davvero, e insistiamo sul tema, che diventi una piccola Sheffield. 

