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Presentazione del libro "Nove su dieci"

Iniziativa della Cgil nell'aula magna dell'università lunedì alle 17.30

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Appuntamento con Mario Pianta, lunedì 12 novembre, alle ore 17.30, nell’aula magna dell’università di Arezzo in via Cittadini. Verrà presentato, su iniziativa della Cgil, il suo libro “Nove su dieci”.

Mario Pianta è professore di Politica economica all’Università di Urbino e fa parte del Centro Linceo Interdisciplinare “Beniamino Segre” dell’Accademia Nazionale dei Lincei. È stato fellow all’European University Institute, alla London School of Economics, all’Université de Paris 1 Panthéon-Sorbonne e alla Columbia University ed è tra i fondatori della campagna “Sbilanciamoci!” sulle alternative di politica economica.

“Nove su dieci” spiega perché quasi tutti gli italiani stanno peggio di 10 anni fa, mentre la forbice delle disuguaglianze è cresciuta. E suggerisce una via di’uscita. Oggi ogni ricco ha il reddito di cento poveri. Redditi e ricchezza si sono concentrati nelle mani di una persona su dieci. Le altre nove stanno peggio di dieci anni fa, sono i 'perdenti', divisi in mille modi – tra uomini e donne, tra vecchi e giovani, occupati e disoccupati, lavoratori stabili e lavoratori precari, tra Nord e Sud – ma uniti dal declino. Com'è potuto succedere? Togliere ai poveri per dare ai ricchi: da trent'anni l'orizzonte del liberismo è rendere i lavoratori più deboli e precari e coloro che detengono i capitali più forti . Da qui ha origine la crisi attuale, in Europa e in Italia.

Secondo l'economista dell'Università di Urbino non si fa abbastanza per combattere recessione e calo dei consumi. Come uscirne? Dire basta a sprechi, disuguaglianze e distruzione delle risorse. Una politica economica tutta protesa a blandire la finanza internazionale, seguendo la linea tedesca dell’austerità, non può far quadrare i conti pubblici in Italia e tanto meno favorirne la ripresa perché sottrae risorse al Paese, bloccandone la crescita. In piena recessione ci sono problemi di cui il governo Mario Pianta auspica un cambiamento profondo della politica europea, con l’introduzione di regole che permettano una crescita sostenibile e tolgano spazio alla speculazione.

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